Scritto in questo modo, con questa severa e civile responsabilità, questo mio lungo testo parrebbe essere un giustificato, personale risentimento per quanto successo all’indomani della presentazione del Catalogo Ragionato delle opere di Gino Rossi da me presentato presso la sede della Provincia a Treviso. Non è esattamente così…! Direi piuttosto che esso pone in luce una situazione oramai divenuta insostenibile riguardo quanto sta succedendo da anni nel campo delle attribuzioni, delle certificazioni e riconoscimento delle opere d’arte. La confusione accademica persiste in questo campo…chi grida “autentico” e chi grida “falso” per lo stesso dipinto…di fatto mostrando la reale fragilità. Assistiamo spesso oggi a sceneggiate televisive alquanto eloquienti di un modo del tutto nuovo di esternare giudizi inerenti importanti attribuzioni. Nel web appaiono circolari di importanti musei internazionali che denigrano, ritenendoli ciarlatani televisivi, coloro che ricoprono importanti ruoli accademici in Italia...e intanto imperversa l'insicurezza e la paura del collezionismo.
VENGONO A SEGUITO QUI PUBBLICATI ALCUNI ORIGINALI BRANI TRATTI DALLE RELATIVE, STRANE INTERVISTE RILASCIATE ALLA STAMPA LOCALE DAI DUE ATTUALI MASSIMI ESPERTI DELL'ARTE DI GINO ROSSI, QUALI SI FANNO CHIAMARE. IL CATALOGO RAGIONATO DELLE OPERE DI GINO ROSSI RECA NELLA SUA SERIETA' UNA CHIAREZZA, UNA TRASPARENZA E VISIBILITA' ASSOLUTE! GLI APPROFONDITI E FIN TROPPO CHIARI STUDI SCIENTIFICI, LE LEGALI PERIZIE RACCOLTE NELL'INTERO VOLUME, NEL QUALE APPAIONO OLTRETUTTO ANCHE INSERITI DEI DIPINTI INEDITI DI GINO ROSSI RICONOSCIUTI E STORICIZZATI A SUO TEMPO DAL PRECEDENTE ANZIANO STORICO DI TREVISO LUIGI MENEGAZZI, ANCORA OGGI IL PIU' IMPORTANTE PER QUESTA FIGURA DI ARTISTA, CHIARAMENTE SI PONGONO ORA DELLE DOMANDE: QUALI INTERESSI MUOVE IL TENTATIVO DI UN SIMILE SCEMPIO? PERCHE' SI E' ATTESO DI INTERVENIRE CON QUESTO MODO VIOLENTO SOLO ALL'INDOMANI DELLA PRESENTAZIONE DEL VOLUME? PERCHE' IN CONTEMPORANEA AL MIO CATALOGO VIENE ORA ANNUNCIATO IL CATALOGO UFFICIALE DELL'OPERA DI GINO ROSSI ? PERCHE' VIENE ORA ANNUNCIATA IN CONTEMPORANEA ALLA MOSTRA DA NOI PROGRAMMATA A CONEGLIANO A PALAZZO SARCINELLI, UN'ALTRA SIMILE MOSTRA A TREVISO, OLTRETUTTO NELLO STESSO MESE? EPPURE, SOLO POCO TEMPO ADDIETRO VENIVA RIFERITO ALLA NOSTRA COORDINATRICE CHE NESSUNA INIZIATIVA ERA IN CORSO O PREVISTA A TREVISO IN QUESTA DIREZIONE, SU QUESTO ARTISTA.
MOLTE SONO LE DOMANDE ALLE QUALI NECESSARIAMENTE SAREBBE OPPORTUNO RISPONDERE CON TRASPARENZA SOPRATTUTTO OGGI, DOPO QUANTO EMERSO NELLE ENIGMATICHE OPERE DEL GIORGIONE, DA ME SCOPERTO E ORA STORICAMENTE CEMENTATO NEL VOLUME DI CIRCA 400 PAGINE A COLORI: "GIORGIONE RIVELATO", EDIZIONI GRAFICHE ANTIGA 2016, UN VERO E PROPRIO CASTIGO PER CHI, STRANAMENTE POSTO AI VERTICI NEL RICONOSCIMENTO E LO STUDIO DELLE OPERE D'ARTE, HA SINORA IMPOSTO DEGLI ERRATI E PERSONALI DOGMI INTERPRETATIVI A DANNO DELLE POCHE OPERE DI QUESTO CILOPICO ARTISTA RINASCIMENTALE: DIPINTI QUALI "IL CONCERTO CAMPESTRE", OGGI AL LOUVRE CON INDICAZIONE DI OPERA DELL'ALLIEVO TIZIANO, MOSTRANO INOPINABILE LA UNICA FIRMA DI GIORGIONE; LA SCIENZA PONE OGGI FINALMENTE RIMEDIO!
LE INTERE, RIDICOLE, SPAVALDE, DOGMATICHE E ARROGANTI INTERVISTE RILASCIATE AD UNA DISATTENTA STAMPA LOCALE DAI DUE MASSIMI ESPERTI DELLE OPERE DI GINO ROSSI, SI POSSONO CASOMAI LEGGERE DIRETTAMENTE NEL SITO INTERNET DEI QUOTIDIANI INTERESSATI.
LA TRIBUNA DI TREVISO 1 DICEMBRE 2014 -
Il caso Gino Rossi: quanti falsi in quel catalogo
Il professor Del Puppo, massimo esperto del pittore veneto, smaschera il volume realizzato da Luciano Buso,
di Antonio Frigo "
Questo catalogo ragionato è un'invenzione. E chi l'ha scritto fa un'operazione simile a quelli che dicono di poter leggere le scie chimiche in cielo. Cose dell'altro mondo. Ci si potrebbe anche sorridere sopra, ma questa operazione spalanca le porte a chi vorrebbe mettere in giro un po' di falsi. E questo non va bene". Il professore in questione è Alessandro Del Puppo, docente all'Università di Udine, il maggiore studioso in attività, assieme al collega veneziano Nico Stringa, dell'arte di Gino Rossi, pittore del Novecento vissuto e morto a Treviso. Forse non è chiaro, ma non basta cercare e trovare dentro un quadro qualcosa che assomiglia, con tanta fantasia, a una sigla GR per attribuirlo a Rossi. Qui vedo addirittura che le sigle sarebbero più d'una all'interno della stessa opera... Non scherziamo, per carità. C'è tutta una procedura, fatta di documentazioni e di supporti scientifici, per arrivare all'autenticazione delle opere d'arte. Quelle di Gino Rossi sono un centinaio. Nessuna di più. Negli ultimi trent'anni se ne sono aggiunte una o due, niente di più.
TREVISO IL GAZZETTINO 29 NOVEMBRE 2014
- Catalogo su Gino Rossi, scoppia
la bufera: «C'è un falso in copertina»
Lo studioso Nico Stringa contro il volume di Luciano Buso:
«Il dipinto in copertina non è dell'artista» - di Chiara Voltarel
TREVISO - Quel catalogo non gli va giù, Nico Stringa non lo nasconde!
TRIBUNA TREVISO 29 NOVEMBRE 2014 - I falsi di Gino Rossi, ci cascò anche Andreotti?
Catalogo controverso, il professor Stringa contesta il volume di Luciano Buso: "Pieno di bufale" di Antonio Frigo
TRA LE SVARIATE MAIL E LETTERE CHE GIORNALMENTE MI ARRIVANO, DECIDO DI PUBBLICARNE ALCUNE CHE MI PARE SIANO ALQUANTO INDICATIVE PER MEGLIO FAR COMPRENDERE QUALE SIA, A PROPOSITO, IL GIUDIZIO DELL'OPINIONE PUBBLICA.
Gentile Luciano, sfogliando il suo catalogo, anche un ignorante di pittura come il sottoscritto ha apprezzato il lavoro preciso, puntuale, attento e paziente da lei svolto.
Purtroppo i "professori" sono spesso persone che attaccano il lavoro altrui solo perché è fatto da sconosciuti appassionati e non da accademici con titoli riconosciuti, e si sa, costoro sono chiusi nella loro torre d'avorio e difendono la cultura, non per diffonderla, ma per tenerla nel loro esclusivo monopolio. In quanto ai veri o ai falsi, si ricordi delle teste di Modigliani tirate fuori dal canale del fiume anni fa, e che mi pare fior fior hanno detto che erano autentiche, quando poi mi pare fossero state fatte da due buontemponi con il black&decker... quindi chi può dire quando...
Gentile Maestro Buso
ho letteralmente divorato il catalogo e scorso attentamente anche il sito nei vari articoli inerenti Gino Rossi e la diatriba che ne è nata. Non poteva che andare così, ma va bene così. Per il catalogo, mi piace molto perché è davvero insolito. Si capisce dalla prima all’ultima pagina che l’autore si fa da parte a favore dell’artista (Gino Rossi) abbandonando cose come saccenza e autoreferenzialità che spesso e volentieri si trovano in vari volumi d’arte e ne abbassano a mio avviso la qualità. Ne esce tutta l’umanità e la genialità di un “uomo lupo” che è voluto coraggiosamente fuggire (a proprie spese e nel vero senso della parola) dalle consuetudini e abitudini umane e artistiche per andare ad esplorare qualcosa di ignoto. Spesso noi che viviamo immersi nell’iper-comfort non immaginiamo quanto sia stato difficile per alcune persone vivere in quei tempi privi a volte anche delle comodità essenziali, oppure addirittura rinunciarvi a favore di un ideale. Ecco, credo che Lei sia riuscito a far emergere pienamente l’aspetto sorprendentemente pionieristico di Gino Rossi; aspetto tanto fondamentale quanto (purtroppo) dato per scontato dai più. Un aspetto che rende Gino Rossi vivo tra noi. Mi fermo qui perché davvero non potrei e non saprei aggiungere altro se non ancora grazie per avermi fatto conoscere un grande uomo e artista.
E.B.
Egregio Luciano Buso, vorrei incontrarla di persona !
Penso che uno studioso d'arte debba essere una persona curiosa e soprattutto abbia delle idee 'eretiche' e faccia degli studi accurati e approfonditi come li sta facendo lei ! Io nei confronti dei critici d'arte, che tramite un articolo di giornale distruggono la reputazione di chi lavora sodo e con passione, ho il massimo disprezzo !!! E' semplice per uno come... o altri del settore, dare delle critiche a pagamento su autori contemporanei o giudicare quadri già attribuiti con certezza da più studiosi e interpretarne invece i messaggi nascosti, molto più difficile è per te o per me fare delle ricerche sia storiche che scientifiche per attribuire un quadro ad un autore morto da anni....Luciano, non ti conosco di persona ma ti voglio dire da amico : "NON MOLLARE, HAI TUTTE LE CARTE IN REGOLA PER ESSERE UN OTTIMO RICERCATORE ED UN PITTORE ALTRETTANTO BRAVO !"
Ezio.
Carissimo Luciano ho intravisto, tra i libri in una biblioteca nell’asolano, il volume da te fatto sulle opere di Gino Rossi, incuriosito ho voluto portarmelo a casa per studiarlo. Un Catalogo destinato a rimanere nella storia, tanto sono profondi, chiari e innovativi i suoi contenuti, la tua ricerca scientifica dei dati segreti tramandati in ogni opera dallo stesso Gino Rossi. Ti faccio i miei più sentiti complimenti, mai sinora mi era capitato di poter leggere un così nuovo e approfondito trattato d’arte. Previo appuntamento è mia intenzione venirti a far visita per averne una copia, magari con dedica.
Antonio Facchin
Ciao Luciano , ho visto il catalogo che hai fatto su Gino Rossi , un capolavoro !
Ci siamo persi ma in un qualche modo ci ritroviamo.....
Un abbraccio, Laura
Gentile Professore, cercando notizie sul pittore Gino Rossi ho trovato il suo importante testo. Ho visto anche, attraverso varie pagine della rete, che si è occupato di Giorgione con osservazioni che condivido in pieno. Mi chiamo Maria Daniela Lunghi, vivo a Genova, sono una storica dell’arte e l’ultimo testo che ho pubblicato è intitolato ‘Giorgione, la Tempesta’, Europa edizioni , Roma.
Si tratta di una nuova e ben documentata interpretazione iconologica del famoso quadro del maestro veneto. Una scheda dell’opera si trova sul blog ‘Finestre sull’arte’.
Gradirebbe uno scambio tra il Suo saggio con il mio?
Cordiali saluti,
M. Daniela Lunghi
LUCIANO BUSO - Gino Rossi la casa sul Montello e l'accademismo.
L’ARRINGA DIFENSIVA.Estremamente puro, persona sincera che credeva nei nobili valori, nei nobili sentimenti al punto da anteporli anche alle agognate mete artistiche! In cerca sul Montello di quella pace che non trovava in mezzo ai lupi massonici, ai corrotti che imperversavano tra gli uomini di cattiva fede, Gino Rossi, tanto predicato e poco amato... pone gli inderogabili sigilli alla pratica della scrittura celata presente in ogni sua opera: gli imprescindibili dati personali semi nascosti tra le pieghe della sua pittura, dichiarati oltretutto nella originale dedica (firmata) apposta nel verso di un dipinto del “13”, donato in seguito, nel "33", quando era già ricoverato in ospedale psichiatrico, all’amico di famiglia dottor Binotto: “Per dottor Binotto amico di famiglia, con grande affetto,1933, Montello, Giavera, scritte segrete sulle piante, Rossi”. Tale originale dedica, si contrappone quindi nettamente e legalmente al subdolo tentativo, avvenuto per mano di due accademici, di boicottare e annullare, con l'apporto della stampa locale, gli studi da me fatti e il Catalogo Ragionato delle opere edite e inedite di Gino Rossi, appena presentato nella sede della Provincia a Treviso. La dedica, che viene del tutto riconosciuta originale dalle indagini di rito svolte presso la diagnostica per l'arte Fabbri di Campogalliano di Modena e dalle dottoresse Maika Gabelleri e Domenica Marseglia, note grafologhe a Civitanova Marche, Mc, stabilisce in modo alquanto chiaro, la inopinabile volontà dell'artista nel suggerire il personale suo metodo per stabilire la originalità di ogni sua opera.
Scrive Gino Rossi... e scrive molto e in modo alquanto chiaro!!!
I suoi scritti, le sue precise volontà, vanno rispettate al di là dei dogmi personali in corso da sempre dopo la sua scomparsa, al di là di qualsiasi interesse commerciale fine a questa o quell'altra istituzione. Per sfuggire a tali misfatti egli si rifugiò sul Montello, convinto di trovarvi finalmente pace, di essere lontano da quel mondo abbietto, da quelle persone che lo giudicavano oltretutto senza aver mai solo provato a gestire un pennello! Persone inutili e arroganti, convinte di conoscere profondamente la pittura tramite le pagine di un libro. Soffre ancora oggi l'artista, a quasi settant'anni dalla morte, di tali miserevoli incompetenze, di chi esibisce prima di tutto un ricco medagliere e si sciacqua la bocca con complesse frasi che nulla hanno a che vedere con la materia che compone ogni suo dipinto; travolgendo e sparando BORDATE a dritta e a manca, di fatto distruggendo e minacciando, proprio dalle loro torri d'avorio, tutto ciò che si pone innanzi. Le molte sue lettere, che sparavano in tutte le direzioni già allora, sono state infatti pubblicate molto tempo dopo la sua morte, la loro pubblicazione avvenne con molta perplessità e incertezza in quanto chiaro emergeva il suo modo di pensare a riguardo.
Rispettare quindi le sue volontà, significa anche amare la sua opera con pudico rispetto! Egli insegnò soprattutto di che pasta era fatto, come si poteva essere estremamente importanti senza calpestare, distruggere e travolgere nessuno, un chiaro messaggio per coloro che prima lo portarono dritto al manicomio, in seguito lo posero ai vertici dell'arte del primo Novecento, oggi...ma...Gino Rossi, oltre ad essere un pittore autodidatta, era anche un uomo con tanto di sentimenti, che ha dipinto in più modi nella sua vita...inutile quindi standardizzare la sua arte quasi fosse stampata, realizzata a macchina !
GINO ROSSI A BARBANTINI:
Caro Nino, rispondo con più calma alla tua cara lettera, ti faccio sapere che sono proprio tornato alla pittura. La casa che ho trovato a Ciano è proprio in cima al Montello - si gode una pace da convento e si vede dall’alto tutto il mondo - ; il Piave, il Grappa, Cornuda e tanti bei paesi. Spero di essere lasciato tranquillo al mio lavoro - al quale ho diritto e che anche quassù non dovrò risentire gli effetti della cattiveria che si accanisce contro di me. In questi giorni sto ordinando la casa, e preparando le tele. Che bellezza vivere lontano dall’invidia dal pettegolezzo e da tutta quella compagnia di delinquenti che oggi comanda senza meriti di ingegno... ho letto sul giornale che al posto di Soppelsa è stato messo un certo Ehrenfreund. Che uomo è? Massone? Quanto male ha fatto questa gente e quanto ne continua a fare! Io spero che la voce degli uomini onesti e meritevoli tornerà un giorno ad essere ascoltata. C’è un giornalismo infetto e una vigliaccheria universale...un bacio al Barbantini giovane e uno a quello vecchio, (per modo di dire). Tuo Gino Rossi
A seguire: 1 foto)- La casa abitata al tempo da Gino Rossi sul Montello con la madre e in parte con la compagna Giovanna Bieletto e la figlia Maria. Ubicata in via General Fiorone 13, restaurata nell’anno 1986, è stata finalmente oggi da me trovata dopo lunghe e complesse ricerche. Al tempo questa modica abitazione era composta da mura sottili, era simile a quella che appare nella foto sulla destra nella parte iniziale. Di certo una veduta panoramica del tutto simile a quella descritta da Rossi nella lettera inviata a Barbantini si apre verso nord-ovest, dove è possibile vedere da sinistra verso destra le colline asolane tutte, Cornuda con il suo bel campanile che svetta verso l’alto e la "rocca" sulla collina, il monte Grappa sullo sfondo con a destra la vallata sul fiume Piave e Valdobbiadene ai piedi del monte Cesen sulla destra. Un rispettoso, vero amore e dedizione ha permesso oggi questa difficile scoperta sinora mai fatta da alcuno. In questo luogo Gino Rossi ha conosciuto quel po’ di felicità che la sua breve e tormentata vita gli ha riservato. Speriamo ora... che qualcuno non metta in dubbio anche questo straordinario ritrovamento, affermando trattarsi di un FALSO e quindi minacciare ancora una volta l'invio delle Fiamme Gialle!
3 foto)- Seguono alcune immagini che riguardano la originale dedica all’amico dottor Binotto, apposta da Rossi nel verso di un’opera da lui eseguita su tavola nel 1913: “Paesaggio a Giavera sul Montello”, donata in seguito all’amico nel “33”, quando già da tempo era ricoverato in ospedale psichiatrico: “Per dottor Binotto amico di famiglia, con grande affetto,1933, Montello, Giavera, scritte segrete sulle piante, Rossi”.
Ancora una volta emerge la chiara volontà di Gino Rossi nello stabilire direttamente la originalità di tutte quelle opere che recano occultati i suoi personali dati: "le scritte segrete", come lui le chiamava, le quali permettono oggi il riconoscimento e la datazione di ogni suo dipinto al di là di qualsiasi dubbio, convinzione e personale dogma. Si invitano pertanto quanti minano la volontà dell’artista stesso, ad un confronto pubblico diretto con l’autore del volume Luciano Buso...seduti ad un tavolo rotondo è forse più costruttivo che servirsi di un quotidiano di provincia al quale miratamente vengono esternate le proprie personali convinzioni...al quale, nessuna dichiarazione è stata furbescamente comunque rilasciata riguardo le ultime pagine del volume da me composto, le quali nettamente mostrano, in chiarissime immagini, i dati occultati emersi allo stesso modo negli affreschi di Ercolano, in quelli di Giotto di Bondone, nella "Tempesta" di Giorgione e nella "Ultima cena" di Leonardo da Vinci, del tutto simili a quelli comparsi in ogni opera di Gino Rossi, compresa quella inedita da me scoperta: "I vizi" del 1900, la quale più che mai mostra quanto il giovane Gino Rossi, (16 anni), guardasse al tempo all'arte di Paul Cézanne...(storica informazione accademica, oltre le più citazioni nelle lettere autografe di Rossi)...eppure il dotto professore furbescamente sta zitto su questo, e...denigra a più non posso l'opera, descrivendola quale una COPIA DA OSTERIA di un celeberrimo dipinto di Cézanne. Peccato che egli non abbia da tutto cio', dall'alto della sua dichiaratissima, eminentissima conoscenza, tratto la deduzione che forse per la prima volta era veramente davanti ad un Gino Rossi giovanissimo...che imita e reinterpreta seppur in parte, "Il ragazzo col panciotto rosso" di Cézanne. Le scritte segrete lo urlano in modo del tutto chiaro e inequivocabile!
Libero come un gabbiano, unico nella sua grande mente, Gino Rossi mai si fece prendere da alcuna associazione a delinquere..., come chiaramente scrive a Nino Barbantini. Questo, gli procurò un vero disatro con la stampa e con le cariche accademiche del tempo. Perdente e imprigionato tra quattro mura ma, imprigionato anche in seguito con le sole un centinaio di opere sinora a lui riconosciute dall'accademismo, questo grande e fervido artista, subisce a distanza di circa settant'anni dalla morte, ancora un affronto: gli vengono sottratte senza alcun rispetto, le opere inedite da me scoperte dalla scrittura celata in esse chiaramente ESISTENTE E VISIBILE . Si sciacquano oggi la bocca coloro che, non artisti ma solo lettori, interpreti di un qualcosa di molto più complesso di quanto imparato nei libri tra i banchi di scuola, non hanno mai sinora gestito alcuna tavolozza o un pennello. Per conoscere a fondo un artista, bisognerebbe perlomeno sapere in che modo si esegue un'opera, in che modo usare un pennello e cosa fare con esso. Una vera, vergognosa e violenta campagna denigratoria nei confronti dei miei studi, della mia persona di uomo e artista, degli studi da me fatti nell'opera generale di Rossi ORA RACCOLTI NEL CATALOGO RAGIONATO è in atto con il supporto di una stampa provinciale!
NON MI RISULTA IN ALCUN MODO, CHE COLORO CHE SI SCAGLIANO ORA, CON TANTA INAUDITA E ILLEGALE VIOLENZA CONTRO IL VOLUME DA ME APPENA PRESENTATO NELLA SEDE DELLA PROVINCIA DI TREVISO, ABBIANO, COME INVECE HA IL SOTTOSCRITTO DA TEMPO, ALCUN LORO DOCUMENTO O VOLUME AL MUSEO DEL LOUVRE A PARIGI O IN QUELLO DEL PRADO A MADRID.
IL GIORNALISTA CHE LI SEGUE E PUBBLICA, IN UN PROVINCIALE QUOTIDIANO, QUANTO DA LORO AFFERMATO, HA FORSE PERSO LA MEMORIA? EGLI DIMENTICA INFATTI GLI SVARIATI IMPORTANTI COMUNICATI ANSA CHE RIGUARDANO LE MIE LEGALI, INTERNAZIONALI SCOPERTE IN QUESTA DIREZIONE, PUBBLICATI OLTRETUTTO DALLA SUA REDAZIONE PIU' VOLTE NEL TEMPO, PRESENTI ANCORA OGGI IN PARTE NEL LORO SITO INTERNET? (TUTTI DA ME BEN CONSERVATI ASSIEME AI QUATTRO ATTI NOTARILI SINORA STIPULATI SU QUESTA SCOPERTA)!
(Ben tre valigie sono state da me riempite di importanti quotidiani anche esteri, di stampa interessata alla mia sacrosanta e legale scoperta...e non parliamo di quante interviste io abbia rilasciato GRATUITAMENTE nel tempo nell'intero globo).
QUESTO, FA LUNGAMENTE RIFLETTERE IN MODO AUTONOMO E NON INQUINATO, QUALSIASI PERSONA DI BUON INTENDIMENTO NE PUO' TRARRE LE DOVUTE CONCLUSIONI !
Vedremo ora se la legge in Italia tutela tale pubblica diffamazione rivolta alla persona, allo studioso, all'artista e allo scopritore di una importante pratica segreta che persiste da svariati secoli, da anni pubblicata ovunque nel mondo! Gli elementi ci sono Tutti! GIORGIONE E LE SUE OPERE SONO ORA IL PRINCIPALE TRAINO !!!
Mi è stato persino sottolineato lo sbaglio di trascrizione di un apostrofo, in un volume composto da seicento pagine, quasi a primeggiare accademicamente, mostrando prima di tutto il ricco medagliere... CHE CHIARAMENTE STABILISCE L'ASSOLUTO EGO con la chiara intenzionalità di sottovalutare e distruggere pubblicamente l'immagine di una seria, onesta persona che da anni studia per oltre dieci, dodici ore il giorno! Oltretutto spacciandolo per UN DISONESTO, UN LADRO che vuole immettere nel mercato tutta una serie di falsi di Rossi! NON SOLO, CI SONO I CERTIFICATI MEDICI ATTESTANTI L RICOVERO DURATO CIRCA DUE MESI, NEL QUALE IL SOTTOSCRITTO HA DOVUTO RECENTEMENTE SUBIRE UNA DIFFICILE, DELICATA OPERAZIONE AL CERVELLO, DURATA CIRCA SETTE ORE E MEZZO, DOVUTA ALL'IMMANE IMPEGNO, ALL'AFFATICAMENTO, ALLO STRESS SUBITO PER GLI ENORMI E IMPEGNATIVI STUDI FATTI SU QUESTA IMPORTANTE SCOPERTA E DIREZIONE. TALE INTERVENTO GLI HA OLTRETUTTO PROCURATO LA SEMI INFERMITA' DELL'ARTO SUPERIORE DESTRO E IN PARTE DEGLI ARTI INFERIORI!!! CIO' NONOSTANTE EGLI HA TROVATO LA FORZA DI TERMINARE IL CATALOGO RAGIONATO DELLE OPERE DI GINO ROSSI, OGGI INFAMATO IN QUESTO VIOLENTO MODO! PER FORTUNA NEL MONDO, EGLI HA AVUTO DA PARTE DI MOLTI, COMPRESI I VARI GIORNALISTI DELL'ANSA, LA VICINANZA E IL TIFO PER UNA TOTALE GUARIGIONE. E ANCORA QUALCUNO SI MERAVIGLIA SE DALL'ITALIA VI E' LA CONTINUA FUGA DI SCOPRITORI VERSO L'ESTERO!
NONOSTANTE LA CHIAREZZA E L'ASSOLUTA VISIBILITA' DEL NOME "GIA" E DELLE INIZIALI "GR", APPARSE IN MODO INEQUIVOCABILE E BEN VISIBILI, SEMI OCCULTATE NELLA FRONTE E NELL'ORECCHIO DELLA DONNA RITRATTA NELLO STORICO DIPINTO DI ROSSI: "MATERNITA'" DI CA' PESARO A VENEZIA, L’ACCADEMISMO TACE, E TACE IN MODO ALQUANTO SFACCIATO E OSEREI DIRE ANCHE SFRONTATO, SCAGLIANDOSI ORA CON QUESTO INCOMPRENSIBILE MODO, CON QUESTA INAUDITA VIOLENZA CONTRO IL VOLUME DA ME FATTO. LA VERGOGNA STA IMPERVERSANDO OVUNQUE! PER FORTUNA NESSUNA POSSIBILITA' DI CANCELLARE TALI "SCOMODI" DATI SEMI CELATI IN QUESTO STORICO, IMPORTANTE DIPINTO, E' POSSIBILE DA ALCUNO!!!
E PENSARE CHE NELL'ANNO 2010, QUANDO EBBI A PRESENTARE IL VOLUME "DELL'ANTEPRIMA" DEI MIEI STUDI A RIESE PIO X, QUALCUNO IN ALTO, PROPRIO A VENEZIA, EBBE A CHIEDERMI DI ESSERE MORBIDO CON L'ACCADEMISMO! PER ANNI HO ASSECONDATO TALE RICHIESTA...ORA NON PIU'...UN FAMOSO DETTO DICE: "SI DIA A CESARE CIO' CHE E' DI CESARE"!
NE’ IL GIORNALISTA CHE SI ATTEGGIA AD ESPERTO DELLE OPERE DI GINO ROSSI, CHE SCRIVE NEL SUO ARTICOLO IN MODO ERRATO IL NOME DELLA MOGLIE DELLO SFORTUNATO PITTORE 'DIRCE' E NON 'BICE', CHE SCRIVE CON TANTA SUPERFICIALITA’ E OSEREI DIRE ANCHE CON UN MODO ALQUANTO COMPIACIUTO, TANTOMENO ALCUNO DEI DUE ESPERTI CHE RILASCIANO COSI’ ANIMATAMENTE LE STRANE, MIRATE INTERVISTE, MENZIONANO FURBESCAMENTE ANGELO GATTO, CLASSE 1922, UNICO AMICO DI GINO ROSSI ANCORA VIVENTE, ARTISTA DI PROFESSIONE E PROFESSORE DI CASTELFRANCO VENETO DA SEMPRE, DIPLOMATO PRESSO L’ACCADEMIA DI BELLE ARTI A VENEZIA, IL QUALE FIGURAVA ESSERE OSPITE ANNUNCIATO TRA I RELATORI ALLA PRESENTAZIONE DEL VOLUME PRESSO LA PROVINCIA DI TREVISO, MA CHE DI FATTO ALL’ULTIMO MOMENTO HA DOVUTO RINUNCIARE PER UNA BRUTTA CADUTA. NELL’INVITO E NELLA LOCANDINA DELL’EVENTO, CHIARO APPARE INFATTI IL SUO NOME QUALE PREZIOSO OSPITE TRA I RELATORI! EGLI TESTIMONIA INFATTI L’ESISTENZA DELLA PRATICA DELLA SCRITTURA CELATA NELLE OPERE ESEGUITE DAI SUOI MAESTRI AL TEMPO A VENEZIA, QUANDO DA GIOVANE SI RECAVA ALLE LEZIONI DI PITTURA PRESSO L’ACCADEMIA, (UN AMPIO VIDEO RACCOGLIE LA SUA PREZIOSA TESTIMONIANZA). NON SOLO, EGLI INCARICA GIANLUIGI CONTARIN, ASSESSORE ALLA PROVINCIA DI TREVISO, DI SPIEGARE PER LUI, DURANTE LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME, QUANTO SEGUE: “ANGELO GATTO FU AMICO DI GINO ROSSI, OGNI SABATO LO ANDAVA A TROVARE CON TONI BENETTON AL MANICOMIO SAN ARTEMIO DI TREVISO, PER PORTARLO FUORI, IN UNA TRATTORIA DEL POSTO, CON UN BREVE PERMESSO DELLA DIREZIONE, A MANGIARE UN PANINO CON LA MORTADELLA , DEL QUALE ROSSI NE ERA GHIOTTO. COSA ALQUANTO CURIOSA E’ IL FATTO CHE OGNI SABATO I DUE TROVAVANO GINO ROSSI PUNTUALMENTE APPESO CON LE MANI AL CANCELLO DI ENTRATA DEL MANICOMIO, CHE TREPIDANTE LI ASPETTAVA”. VALLO A SPIEGARE QUESTO AGLI STRANI PERSONAGGI CHE OGGI IMPERVERSANO OVUNQUE TRA LE IMPORTANTI CATTEDRE, ARROGANDOSI OLTRETUTTO DIRITTI DI CONOSCENZA, DIRITTI DI MASSIMA...NON SO CHE'!!! ANGELO GATTO RICEVETTE OLTRETUTTO DALLA MANO DI GINO ROSSI UN DIPINTO AD OLIO CON LA DEDICA, ILLECITAMENTE TRAFUGATO PIU' AVANTI, DURANTE LA MOSTRA DEL “74” A TREVISO, MAI PIU’ RITROVATO E DEL QUALE NESSUNO SINORA NE HA MAI PARLATO, NEMMENO I GRANDI EMINENTISSIMI ESPERTI. CHISSA’ CHE ANCHE QUESTO ORIGINALISSIMO DIPINTO, SE UN GIORNO RICOMPARISSE, NON VENGA REPUTATO ESSERE, COME TUTTI GLI ALTRI UN FALSO, COMPRESO IL PICCOLO DIPINTO DA ME INSERITO NEL VOLUME A PAGINA 517: “VENEZIA”, OGGI DI PROPRIETA’ DI UN NOTISSIMO ARTISTA DI CASTELFRANCO VENETO, CHE LO HA RICEVUTO IN EREDITA’ DA UNA SUA ZIA, CHE A SUA VOLTA LO RICEVETTE DIRETTAMENTE DALLA MANO DEL PITTORE. QUESTO DIPINTO RECA NEL VERSO OLTRETUTTO LA PARTE DI UN RITRATTO DI ARTURO MARTINI.
NEMMENO LA SCOPERTA FATTA DEL GRANDE DIPINTO MURALE DI GINO ROSSI, EMERSO IN UNA CHIESA SCONSACRATA DI VICENZA, DA ME ORGOGLIOSAMENTE AVVALLATO E PUBBLICATO IN ANTEPRIMA ALLA FINE DEL CATALOGO RAGIONATO DA ME APPENA EDITATO, VIENE MENZIONATA DA QUESTI DUE GRANDISSIMI EMINENTI ESPERTI! EPPURE LE TESTIMONIANZE STORICHE, LA TECNICA ESECUTIVA, I TRATTI PIU' CONOSCIUTI E OSEREI DIRE PIU' BELLI DELL'ARTE DI QUESTO GRANDE ARTISTA, LE CHIARE SCRITTE CELATE E TUTTO IL RESTO, RIPORTANO CON SICUREZZA ESTREMA L'OPERA ALLA MANO DI GINO ROSSI. GIA' UN' INTERA PAGINA DEL "GIORNALE DI VICENZA" HA RIPORTATO, CON ECCELLENTI FOTO, TEMPO ADDIETRO, QUESTA STRAORDINARIA NOTIZIA E SCOPERTA!
PIU' PERSONE OGGI SI RECANO A VISITARE IL DIPINTO A VICENZA.
TUTTO FALSO NEL MIO VOLUME PIENO DI BUFALE!!! E SEMPRE DIO CI SALVI!
GINO ROSSI NON PUO' IN ALCUN MODO AVER ESEGUITO TRE SOLE OPERE ALL'ANNO DURANTE LA SUA VITA! E LO AFFERMA UN PITTORE PROFESSIONISTA QUALE IO SONO DA QUASI CINQUANT'ANNI! QUESTA, E' LA MIA RAGIONATA RISPOSTA AD UNO DEI DUE EMINENTISSIMI STORICI, IL QUALE AFFERMA PUBBLICAMENTE ALLA STAMPA, CHE LE OPERE DI GINO ROSSI SONO SOLO UN CENTINAIO! QUINDI SECONDO SUO PARERE, L'ARTISTA AVREBBE ALL'INCIRCA ESEGUITO SOLO TRE OPERE ALL'ANNO NELL'INTERA SUA VITA!
DOMANDA: COME PUO' SUONARE UN ECCELSO PIANISTA UN COMPLESSO E DIFFICILE BRANO MUSICALE ESSENDOSI ALLENATO PER SOLO TRE VOLTE IN UN ANNO?
ANCORA: COME AVREBBE POTUTO GINO ROSSI ESEGUIRE, NELLE OPERE PIU' BELLE, SINORA CONOSCIUTE, QUEI MIRABILI E DIFFICILISSIMI SEGNI GRAFICI DEFINITI DA NINO BARBANTINI QUALI: "UN VOLO DI RONDINE A BASSA QUOTA", OPPURE IL MIRABILE FIORE STILIZZATO, TUTTO ESEGUITO IN PUNTA DI PENNELLO, PRESENTE NELLO STORICO DIPINTO: "CASETTA NELLA PINETA" ESSENDOSI ALLENATO A DIPINGERE PER SOLE TRE VOLTE L'ANNO?
E ANCORA: COME POTREBBE UNA BALLERINA ESEGUIRE UN IMPECCABILE, PROFESSIONALE BALLETTO ESSENDOSI ALLENATA PER SOLE TRE VOLTE IN UN ANNO? ECC.
TRE SOLE DOMANDE, ALLE QUALI FACILISSIMA, FERMA, SCIENTIFICA, SEVERA E SCONTATA E' LA RISPOSTA: "ASSOLUTAMENTE IMPOSSIBILE!!! IL NOSTRO CERVELLO ABBISOGNA DI UN ALLENAMENTO COSTANTE PER ESEGUIRE QUANTO A LUI RICHIESTO NEL TEMPO DI DIFFICILE E IMPEGNATIVO"!
PER QUESTI FONDATI E SCIENTIFICI MOTIVI, PER LE OPERE EMERSE DALLA SCRITTURA IN ESSE CELATA D'ABITUDINE DALL'ARTISTA, DICHIARATA E AMMESSA PER ISCRITTO OLTRETUTTO DALLO STESSO NEL VERSO DI UN SUO DIPINTO DEL "13", PER LA LORO CREDIBILE STORIA, (QUASI TUTTE EMERSE IMPOLVERATE IN VECCHIE E POVERE CASE SUL MONTELLO E NELL'ASOLANO), PER IL LORO GENUINO SAPORE DI VECCHIO E QUINDI DI ASSOLUTA CREDIBILITA', PER IL LORO STATO DI CONSERVAZIONE NON SEMPRE OTTIMALE, PER LA LORO ORIGINALISSIMA E BELLISSIMA CRETTATURA, PER IL FATTO CHE ABBIANO VISTO LA LUCE SOLO OGGI, DOPO LA LORO SCOPERTA, QUINDI IN ALCUN MODO PROVENIENTI E INQUINATE DA UN INFETTO MERCATO, DA ILLEGALI E AMBIGUE STRADE, ESSE SONO LEGALMENTE E INOPINABILMENTE ORIGINALI. L'ARTISTA, AUTODIDATTA, HA DIPINTO IN PIU' MODI NELLA SUA VITA...E LO SCRIVE NEL "15" ANCHE ALL'AMICO NINO BARBANTINI! "NON FARO' PIU' QUADRETTI LEGGIADRI PER I COLORI CHE ACCAREZZANO L'OCCHIO, SIMPATICI PER LA COMPOSIZIONE DECORATIVA COME UNA VOLTA“. SPUNTANO OGGI LE DUE TELE DI PAUL GAUGHIN E DI BONNARD, ACQUISTATE QUALI ANONIME DA UN SEMPLICE OPERAIO NEGLI ANNI "60" DEL NOVECENTO PER 45.000 LIRE. IL LORO ATTUALE VALORE CORRISPONDE A 35 MILIONI DI EURO. FIGURIAMOCI SE AL TEMPO LE OPERE DI GINO ROSSI, IN UN EQUO RAPPORTO DI VALORE CON LE DUE INTERNAZIONALI, IMPORTANTISSIME TELE APPENA RITROVATE, VENIVANO IN QUALCHE MODO FALSIFICATE PER SOLE POCHE DECINE DI VECCHIE LIRE! PERSONALMENTE, E NE SONO AMPIAMENTE CONVINTO, IN QUEL TEMPO LE SUE OPERE ERANO POCO CONOSCIUTE, GIA' OGGI LA SUA OPERA GENERALE E' CONOSCIUTA QUI IN VENETO DA SOLE TRE PERSONE SU DIECI, PER ESSERE MODICO, FACILITANDO QUINDI NEGLI ATTUALI TEMPI, LA SCOPERTA DI MOLTI SUOI DIPINTI.
INUTILE QUINDI CIMENTARSI DIETRO LA FOBICA CONVINZIONE OGGI ESISTENTE DEI FALSI: GINO ROSSI HA DIPINTO IN PIU' MODI NELLA SUA CARRIERA DI ARTISTA AUTODIDATTA! LA SCARSA CONOSCENZA DELLA SUA OPERA GENERALE, FAVORISCE QUINDI LE ERRATE CONVINZIONI E AFFERMAZIONI SINORA ESISTENTI, OGGI INTERVENUTE CON QUESTA ESTREMA ARROGANZA E OSEREI DIRE ANCHE CON ESTREMA VIOLENZA. MEGLIO ERA PER L'ARTISTA IL CERCARE UNANIMEMENTE LA GIUSTA STRADA PER LA CRESCITA DELLA SUA OPERA, COMPRESA LA SUA ARTE SEGRETA, ONDE NON DANNEGGIARLO ANCORA UNA VOLTA. QUESTO SAREBBE MOLTO GRAVE! LA MIA DENUNCIA IN TAL SENSO SI INTENSIFICHEREBBE ULTERIORMENTE, IN QUANTO LA STORIA INSEGNA CHE COSI' FACENDO VERREBBE APPORTATO UN DANNO INCOMMENSURABILE ALL'ARTISTA, SPEDENDO DRITTA VERSO L'OBLIO L'INTERA SUA OPERA GENERALE, CHE COSI' FACENDO RIMARREBBE CHIUSA, SOFFOCATA IN POCHISSME COLLEZIONI! RECENTI MOSTRE LO HANNO BEN DIMOSTRATO E DOCUMENTATO, (LE OPERE ESPOSTE ERANO VERAMENTE POCHISSIME), LO STESSO ANZIANO PROFESSORE DI TREVISO LUIGI MENEGAZZI MI SUGGERISCE DAVANTI A DEI TESTIMONI CHE L'ARTE DI GINO ROSSI STA INESORABILMENTE CADENDO IN OBLIO.
L'ANNUNCIATO CATALOGO UFFICIALE, CHE DOVREBBE DARE ORA IL COLPO DI GRAZIA, UN BEN ASSESTATO E MIRATO COLPO DI SPUGNA AL MIO "CATALOGO RAGIONATO" DI SEICENTO PAGINE, RECHERA' INFATTI, STANDO A QUANTO SUGGERITO DALL'ESPERTO CHE DENIGRA A PIU' NON POSSO QUANTO DA ME FATTO CON AMOREVOLE DEDIZIONE E ONESTA', LE SOLITE CENTO OPERE DI ROSSI SINORA CONOSCIUTE...SOLO UNA O DUE SARANNO AGGIUNTE QUALI, DA LORO E SOLO DA LORO, DICHIARATE NON FALSE! POVERO ROSSI! CAMBIERANNO PER L'ENNESIMA VOLTA SOLO I TESTI!
E INTANTO...NELLA FRONTE E NELL'ORECCHIO DELLA DONNA RITRATTA NELLO STORICO DIPINTO DI GINO ROSSI: "MATERNITA'", CONSERVATA A CA' PESARO A VENEZIA, UNA SCOMODA E INATTESA REALTA' CHE DEL TUTTO ACCIECA, LA QUALE TROVA IMPREPARATI OGGI COLORO CHE GRIDANO A PIU' NON POSSO DI CONOSCERE L'OPERA DI GINO ROSSI, DI ESSERNE I PIU'GRANDI ESPERTI! UNA VERITA' ASSOLUTA CHE TOTALMENTE ANNIENTA IL SUBDOLO, OSCURO TENTATIVO DI BOICOTTARE I MIEI LEGALI STUDI E IL CATALOGO APPENA EDITATO, DEL TUTTO ONESTI E TRASPARENTI, COME D'ALTRO CANTO CHI SCRIVE, CHE AGLI ATTI RISULTA ESSERE UN CITTADINO ITALIANO "PULITISSIMO" E DI PUBBLICO DOMINIO. AL QUALE, VISTA LA SCOPERTA FATTA, SI SONO RIVOLTE LE FORZE DELL'ORDINE, NELL'ARMA DEI CARABINIERI, PER LA CONSULENZA DELLE OPERE TRAFUGATE O FALSE!
Si invitano pertanto CODESTI PERSONAGGI, nel fare quanto lo studioso Luciano Buso, con amorevole passione e vera dedizione, SOPRATTUTTO CON PIENA LEGALITA' E TRASPARENZA, ha fatto nel tempo: cercare e scoprire le opere di questo sfortunato pittore tra la umile e semplice gente che ancora oggi vive nelle vecchie case al tempo frequentate da Rossi sul Montello e nell'asolano, le quali recano ancora oggi appese con un chiodo nelle pareti, le originali opere di questo sfortunato artista, senza la cornice e con un dito di polvere, scambiate magari al tempo dai loro avi con un piatto di minestra calda o qualche vestito CHE TANTO SERVIVA A GINO ROSSI.
Di certo stando seduti in una comoda poltrona, al caldo, magari davanti ad un libro d'arte, senza sporcarsi le scarpe, questo non è e non sarà mai possibile da alcuno!
3)- Di seguito alcune immagini che riproducono l’importante opera eseguita da Gino Rossi nell’anno 1915: “Due donne”. l’opera ha dovuto sinora subire la negligenza di chi, addetto ai lavori nel mercato dell’arte e al riconoscimento delle opere dell'artista, in passato l’ha boicottata rendendola, per motivi del tutto personali, pubblicamente falsa!
SOFFRE GINO ROSSI...E SOFFRE ANCORA ANCHE DOPO LA SUA MORTE!
Una vecchia, triste e alquanto irrispettosa storia di mercato, da me ben conosciuta da circa trent'anni, che non tenne conto nemmeno della buona fede di G. Marchiori, il quale nel frattempo l’aveva già pubblicata in copertina e nel volume “GINO ROSSI - olii, tempere e disegni inediti”, a cura di G. Marchiori, Matteo editore. Quest' opera reca in sé immacolate e originali "scritte segrete", che la rendono del tutto legalmente certa. Non solo, essa è tra le opere più belle eseguite da Gino Rossi, al quale ancora una volta si è tentato, senza alcun pudore e rispetto, di far del male anche post mortem.
Coloro che tanto hanno allora osato oggi non sono più in vita, ma in vita perenne rimane questa mirabile opera del 1915: SQUALLIDAMENTE RESA AL TEMPO FALSA, PERCHE' NON POTUTA AVERE PER SOLI UN MILIONE E MEZZO DELLE VECCHIE LIRE...E IL POVERO ROSSI CONTINUA A SOFFRIRE!
L’opera generale di Gino Rossi nulla chiede se non il rispetto e il giusto storico suo valore culturale. All'originalità di ogni suo dipinto ci ha pensato l’artista stesso, immettendo, COME GIORGIONE ED ALTRI, in ogni opera le "scritte segrete", COME LUI LE CHIAMAVA, che nel caso dello storico dipinto: "Maternità", conservato alla Galleria Internazionale D'arte Moderna Cà Pesaro a Venezia, raggiunge uno dei massimi vertici. Inutile quindi l’affannoso avvicendarsi nelle minacce e offese rivolte al sottoscritto, a chi ha stampato il Catalogo, alle autorità e agli onesti professori, Presidenti e assessori che sono intervenutI alla presentazione del volume, inutile è stato anche l'invio delle Fiamme Gialle presso le Grafiche Antiga e in casa Buso: il Catalogo Ragionato da me fatto, FINCHE' LA COSTITUZIONE ITALIANA ESISTE E LO PERMETTE, RESTA! E RIMANE PER LA SUA CHIAREZZA E PER LA SUA GRANDE ONESTA' quale unico e sicuro baluardo nel riconoscimento di ogni opera di questo straordinario artista. Esso, altro non è che una raccolta di legali perizie.
Gino Rossi ha reso in ogni sua opera estremamente preciso e chiaro il suo intendimento, il suo personale metodo di autenticità delle sue opere.
Alla fine della carrellata di immagini, viene esibita la prova inconfutabile dell'avvenuta pubblicazione, nella copertina del volume di G. Marchiori editato nel "1974", del dipinto: "Due donne", sottratto al tempo all'artista per motivi del tutto personali e insensati. Oggi da me analizzato e pubblicato nel volume con il relativo suo dossier di ricerca, esso mostra interessanti e annunciati dati che lo collocano tra le originali, più belle opere di Gino Rossi...c'è ancora chi si ostina a dichiarare alla stampa che questa meravigliosa opera sia falsa! Qualcun'altro, sollecitato dal giornalista del Gazzettino, sfugge e cambia discorso quando si parla di quest' opera! Questi sono i limiti umani che ancora una volta danneggiano questo sfortunato pittore veneziano, e non trevigiano!!!
I tempi dei falsi busti di Modigliani dragati a Livorno negli anni ottanta del Novecento, non sono poi così tanto lontani. LA BEFFA INTERNAZIONALE ALLORA SUBITA DALL'ACCADEMISMO CHE CONTAVA PER QUESTA IMPORTANTISSIMA FIGURA DI ARTISTA, NON E' STATA FORSE SUFFICIENTEMENTE UNA CHIARA E DURA LEZIONE?!
Chi più dell'artista stesso può indicare se un'opera sia o non sia stata da lui eseguita? In questo, il senso del Catalogo Ragionato da me ora presentato, che altro non è se non una rassegna di autentiche perizie delle opere di Gino Rossi, nelle quali è proprio lo stesso artista a definirne l'assoluta originalità di ognuna, siano esse già storicizzate che inedite, belle o meno belle, importanto o meno importanti ! Corrispondenti o meno allo standard sinora proposto e reso stranamente ufficiale, meglio ancora, alcune suggestionate dal grande Cèzanne, come qualcuno ha suggerito denigrando un dipinto da me inserito nel volume, al quale molto guardava l'allora giovane artista nell'anno 1900. Da decenni...e lo scrivono proprio loro, gli accademici, tra i miti di Rossi vi era anche PAUL CEZANNE!
Certamente il Catalogo Ragionato delle opere di Gino Rossi può essere definito innovativo in quanto esula dai soliti volumi d'arte, che proiettano una vetrina di alcune opere di un artista qualunque commentate da qualcuno secondo personale parere e giudizio filologico. Qualcosa per fortuna oggi è cambiato, e finalmente una maggior sicurezza è intervenuta nel campo dell'arte, nelle svariate e molteplici attribuzioni: UN PRATICO ESEMPIO LO TROVIAMO OGGI NEL VOLUME APPENA EDITATO: "GIORGIONE RIVELATO".
Sono terminati i tempi delle insicurezze: periziette, (letterine), fatte a spanne per le opere d'arte, trovano ora la strada in discesa! L''autoritratto di Rembrandt emerso da poco a Londra, (ANSA 2013), sinora oscurato da errate e inesatte perizie ACCADEMICHE che lo davano alla scuola fiamminga del Seicento, è un fin troppo chiaro esempio di questo scempio!
E...siamo alle solite! Una diatriba che perdura da anni! GIA' REDUCE DI SVARIATE PUBBLICAZIONI GIORNALISTICHE...!
Tra i collezionisti intanto aleggiano: il terrore, la paura e l'insicurezza...!
Il collezionismo in generale non ne può più di questi madornali sbagli accademici! Non ne può più di "strapagare" "salatamente" queste benedette "Letterine", L'UNA, BEN PAGATA E FATTA DA UNO STORICO, VIENE IN SEGUITO TOTALMENTE ANNULLATA DA UN'ALTRO STORICO O DA ALTRA FONDAZIONE, DI FATTO FACENDO IMPAZZIRE E RENDENDO SEMPRE PIU' INCREDULI I POVERI COLLEZIONISTI, CHE, SMARRITI, NON SANNO PIU' A CHI RIVOLGERSI E DOVE ANDARE!
A RIGUARDO, DECIDO DI PUBBLICARE QUI A SEGUITO UNA TRISTISSIMA E ALQUANTO SQUALLIDA VICENDA PERSONALE A ME SUCCESSA CIRCA UNA DOZZINA DI ANNI OR SONO, RIGUARDO UN IMPORTANTE DIPINTO DI MAX ERNST: "Fecondità".
DENUNCIA: Lo studio dell' importante dipinto eseguito da Max Ernst nel 1948: "Fecondità", firmato in basso a destra, a suo tempo reso ufficiale dallo storico INTERNAZIONALE più importante per questa figura di artista da me incontrato in una nota galleria a Berlino, viene ora interamente a Lui dedicato, ringraziandolo per la sua grande disonestà nei confronti dell'opera, della storia dell'arte, dell'autore, soprattutto del sottoscritto che all'epoca ne era il legittimo proprietario. Nell'anno 2003 egli stilò infatti, senza avere alcuna ombra di dubbio, suffragato anche dalla provenienza dell'opera, arrivata in Italia direttamente dalla galleria parigina DANIEL CORDIER, il prezioso e ufficiale certificato, chiedendomi per lo stesso la somma di euro 4,500, che io versai in sue mani, imponendomi con una certa fermezza di volere a tutti i costi avere la priorità di acquisto qualora avessi deciso di vendere il dipinto, PER BEN SETTE VOLTE FUI COSTRETTO AD ALZARMI DALLA SEDIA E A STRINGERGLI LA MANO, DAVANTI A TESTIMONI, IN UNA PROMESSA CHE PIU' TARDI MANTENNI, DICENDOGLI CHE GLI ITALIANI SANNO MANTENERE ANCHE LE PROMESSE. Più avanti, dopo l'assoluto interesse dell'opera da parte delle due case d'asta londinesi SOTHEBY'S E CHRISTYE'S, le quali stabilirono la sua reale valutazione, egli fu da me informato della mia intenzione di mandare in asta l'opera. Ovviamente, nel mantenere la mia promessa, a lui chiesi la somma della sola riserva, base d'asta, stabilita da Christyes. Non accettando tale mia richiesta e pensando di poter rubare l'opera con pochissimi euro, ben pensò di bloccare, con una banale scusa, il certificato da lui fatto in precedenza, di fatto fermando da allora l'opera. A nulla valsero le mie suppliche, le suppliche della CHRISTYES alchè questo disonesto storico liberasse questa immacolata e originale opera di Max Ernst. Questo è quanto avviene nel mercato delle opere d'arte, da chi legalmente è incaricato per il loro riconoscimento e archiviazione. La presente denuncia viene pubblicata onde porre in luce tale disonesta figura di storico, soprattutto per fare comprendere al collezionismo chi è e come opera QUESTO INTERNAZIONALE STORICO. Più tardi, dopo svariati tentativi di farlo ragionare, sono stato indotto a liberarmi dell'opera, da allora attendo ancora la restituzione del denaro da me versato in sue mani. (Tratto dal Trattato Scientifico da me editato in digitale alla voce nel menù del mio sito: "Cont. alcune opere inserite nel Trattato").
CONSIGLIO A TUTTI LA VISIONE DI QUESTA INTERESSANTE PAGINA, NELLA QUALE EMERGONO BEN VISIBILI I BELLISSIMI MARCHI OCCULTATI DA MAX ERNST NELLA GRAFICA COSTRUTTIVA DEI VARI ELEMENTI CHE COMPONGONO IL DIPINTO.
Più tardi, trovandomi a Milano in una nota Fondazione, ebbi a confidare tale squallido misfatto al responsabile, che sorrridendo CON UN GHIGNO mi suggerì di liberarmi il prima possibile dell'opera.
MOLTEPLICI ALTRI SIMILI MISFATTI ACCADEMICI MI SONO ACCADUTI NEGLI ANNI, I QUALI SOMMATI ALLE TESTIMONIANZE DI MOLTISSIMI ALTRI SIMILI CASI SOPPORTATI DAI COLLEZIONISTI, NE FANNO USCIRE VERAMENTE UN BEL RITRATTO...!
E TORNIAMO ANCORA UNA VOLTA A RIPENSARE AI QUEI FALSI BUSTI DI MODIGLIANI!
La pratica della scrittura celata è stata ammessa anche da altri importanti artisti ancora VIVENTI, uno dei quali addirittura oggi più che novantenne, dal sottoscritto che la pratica da svariati anni nelle sue opere e dallo stesso Gino Rossi, quindi inconfutabilmente e realmente esistente, essa ha l'unico scopo di porre un certo ordine in tutte quelle opere di Rossi che la contengono, rappresentando quindi un vero atto d'amore verso la sua opera generale.
Devo comunque a tutti ricordare che Gino Rossi fu allora rigettato e assolutamente rinnegato, assieme alle sue meravigliose e importanti opere, proprio dagli accademici, che oltre a contrastare, a non accettare e a oscurare nel tempo la sua arte, erano del tutto simili a quelli che qualche decennio prima si comportarono allo stesso modo con la primordiale arte degli impressionisti francesi. In entrambi i casi emerse drammaticamente e tristemente l’assoluta negatività, la non adeguatezza ai nuovi modi di fare pittura e cosa ancor peggiore la non comprensione della genialità dimostrata da coloro che, al di sopra, ponevano le pietre miliari dell’arte moderna, influenzando da allora l'intero globo terrestre ! Alcun sostegno e aiuto essi ricevettero dagli accademici, casomai l'assoluta negazione della loro arte! Da questi incresciosi, storici e tristi fatti, molti di loro vissero una vita di stenti, di suicidi, di assoluta povertà, di ricoveri in ospedali psichiatrici, di negazioni assurde, come assurdi erano al tempo i dogmi accademici che imponevano tali squallide decisioni e leggi!
Artisti quindi in netto contrasto con gli accademici: gli uni assoluti geni nel creare, gli altri, che nel tempo dovettero adeguarsi nell'accettare l’assoluta creatività di questi straordinari pionieri !
L’ago della bilancia ha fatto quindi propendere per una maggior importanza e storica credibilità degli artisti, che con reali fatti, soprattutto con la loro arte hanno dimostrato di essere di gran lunga al di sopra di ogni accademico. L’essere artista non vuol dire in alcun modo farsi chiamare a tutti i costi PROFESSORE, non vuol dire in alcun modo sapere scrivere ACCADEMICAMENTE in modo eccelso, SENZA ALCUN ERRORE E CON MODI SPESSO INCOMPRESI DALLA DABBENNAGGINE DE LETTORE!!!
SCRIVEVA A PROPOSITO UMBERTO BOCCIONI AL TEMPO A NINO BARBANTINI: "SPERO CHE LA MONUMENTALE IMBECILLITA' ARTISTICA IN ITALIA CROLLI..."!
Inutili diventano quindi a questo punto gli assoluti e personali dogmi accademici, che attingono casomai oggi la reale creatività di ogni artista solo dai libri in un banco di scuola, arrogandosi conoscenze STRAORDINARIE e ASSOLUTE, addirittura imponendo le personali leggi riguardo lo studio e l’analisi di quanto solo fatto da altri nel tempo.
Maggior ascolto e maggior attenzione va riposta, a mio avviso, alla scienza, a colui, che artista e non solo lettore, studia e comprende anche l’arte di altri colleghi…Egidio Martini di Venezia, assolutamente non accademico, in primis pittore, di seguito storico e studioso dell’arte del XVII-XVIII secolo, da poco scomparso, il quale non amava per nulla gli accademici, (Vittorio Sgarbi), bene documenta storicamente questo fatto! A tutti quindi un augurio per un'autonoma e profonda comprensione di quanto qui scritto da un artista di professione quale io sono da quasi cinquant’anni! Gino Rossi e le sue meravigliose opere è forse meglio compreso da un suo simile che da chi non sa come tenere in mano un pennello, non sa assolutamente, nemmeno immaginandola, come inserire, occultandola, una scritta o una figura tra i colori di un’opera, OLTRETUTTO MERAVIGLIANDOSI SE IN UN DIPINTO VI SONO OCCULTATE PIU' SCRITTE O FIGURE.
GUARDA CASO, OGGI L'ARTE DI GINO ROSSI MUOVE SIMILI... INTERESSI? SIMILI DOGMATICHE, INOPINABILI, ASSOLUTE E INARRIVABILI CONOSCENZE?
MEGLIO EVIDENZIANDO QUINDI QUANTO IL DEPLOREVOLE SBAGLIO ACCADEMICO, L'ERRORE ALLORA FATTO, SI SIA RIPERCOSSO NELLA VITA DEL POVERO ARTISTA?
STIAMO ATTENTI A NON RIPERCORRERE LO STESSO SBAGLIO! ANCHE LA VITA DI UN SOLO ELEMENTO HA UN VALORE MOLTO ALTO!
In alcun modo egli ha comunque eseguito solo un centinaio di opere durante la sua esistenza...!
IN ALCUN MODO ESSO HA ESEGUITO SOLO TRE OPERE ALL'ANNO !
E lo dice un artista di professione quale io sono: DIPINGO DALL'ETA' DI SEI ANNI E I MIEI DIPINTI NON SONO TUTTI STAMPATI UGUALI!
UNO COME ROSSI, CENTO OPERE LE ESEGUIVA IN SOLI CIRCA DIECI MESI, (VALE A DIRE ALMENO DIECI AL MESE), PER ESSERE MOLTO MODESTO! AROLDO BONZAGNI SCRIVE A PIE' DI UN SUO COMPLESSO E BELLISSIMO DIPINTO: "QUINDICI MINUTI DI APPLICAZIONE"! QUESTO, E' IL VERO MONDO DI NOI ARTISTI! SCONOSCIUTO DA COLORO CHE CI STUDIANO TRA I LIBRI.
NELL'ANNO 1981 FUI OSPITE ALL'ISOLA D'ELBA, ASSIEME AD UN MIO MAESTRO PRESSO UN NOTO ARTISTA DEL POSTO, DIPINGEVAMO TUTTI E TRE COME FORSENNATI DALLA MATTINA ALLA SERA, OVUNQUE ANDASSIMO E CI TROVASSIMO, TRA GLI SCOGLI O TRA LE SCALINATE A PORTOFERRAIO, OPPURE NELLA CAMPAGNA DELL'ENTROTERRA ELBANO, QUASI SENZA RICORDARCI DI MANGIARE, UNA MIRIADE DI BOZZETTI, QUADRI PIU' O MENO GRANDI, PIU' O MENO BELLI, AVEVAMO ESEGUITO IN CIRCA VENTI GIORNI, TUTTI ACCATASTATI GELOSAMENTE NELLE NOSTRE RISPETTIVE CAMERE! A BEN PENSARCI, IL LORO NUMERO, PER QUANTO MI RIGUARDA, SUPERAVA LA CINQUANTINA, DI FATTO NE ESEGUIVAMO PERLOMENO TRE O QUATTRO IL GIORNO! LO STESSO VAN GOGH NELL'ULTIMISSIMO PERIODO DELLA SUA VITA ESEGUI' IN POCO PIU' DI UN MESE BEN SETTANTA DIPINTI, E QUALCUNO MI VIENE ANCORA OGGI A DIRE CHE IL CARO, POVERO E SFORTUNATO GINO ROSSI AVESSE SOLO ESEGUITO CIRCA CENTO OPERE NELLA SUA INTERA ESISTENZA? ASSOLUTAMENTE ASSURDO! IMPOSSIBILE!
QUELLA SORTA DI FEBBRE, DI SENTIMENTO CHE ACCOMUNA SPESSO NOI LIBERI ARTISTI QUANDO DIPINGIAMO, NON E' E NON SARA' MAI POSSIBILE DA ALCUNO CHE SI TROVI AL DI FUORI DI NOI. IN OGNI OPERA CHE NOI ESEGUIAMO VI E' SUGGELLATO AL SUO INTERNO QUEL QUALCOSA CHE VA OLTRE LA MERA RAPPRESENTAZIONE DEL SOGGETTO DIPINTO, E LO DICEVA UN TEMPO ANCHE BONITO OLIVA: " IL SUCCESSO DI UN'OPERA D'ARTE DIVENTA TALE SOLO QUANDO CHI OSSERVANDOLA, E' IN GRADO DI PROVARE CIO' CHE HA PROVATO L'ARTISTA NELL' ESEGUIRLA"!!!
OGNI OPERA DI GINO ROSSI INSERITA NEL CATALOGO DA ME FATTO, ESEGUITA IN QUINDICI MINUTI, IN UN'ORA O IN UN GIORNO, HA INFATTI MOLTO DA DIRE E DA TRASMETTERE A CHIUNQUE, IN QUANTO SPESSO RECA: "L'INTIMO PENSIERO DELL'ARTISTA" SEMI OCCULTATO OVUNQUE TRA LE PIEGHE DELLA SUA PITTURA, TRAMUTANDO QUINDI LA SUA ARTE IN QUALCOSA CHE VA OLTRE LA SUPERFICIALE E POCO PROFONDA VISIONE E ANALISI, ARRICCHENDOLA OLTREMODO DI UN'ANIMA NASCOSTA!!! QUELL'ANIMA NON TROVATA, NON PERCEPITA DA COLORO CHE SI ARROGANO OGGI IL DIRITTO DELLA CONOSCENZA.
QUALCOSA NON VA RIGUARDO LE SOLE UN CENTINAIO DI OPERE ESISTENTI DI GINO ROSSI, DICHIARATE ALLA STAMPA DAL "MAGGIOR" ESPERTO DELLA SUA OPERA, (QUALE LUI SI FA CHIAMARE). QUANTO DA LUI AFFERMATO NON CORRISPONDE AD ALCUNA REALTA', FORSE, E' SOLO NEL SUO IMMAGINARIO, O TRA LE CONFUSE TESTIMONIANZE STORICHE INTRODOTTE FILOLOGICAMENTE NELLA SUA MENTE TRA I BANCHI DI SCUOLA, MAGARI ATTINTE DA BENNO GEIGER, (DENUNCIATE OLTRETUTTO NEL "34" DA PIO SEMEGHINI IN UNA INTERVISTA RILASCIATA A G. MARCHIORI), PER RENDERE CREDIBILE E STABILIRE PUBBLICAMENTE TALE INESATTA SUA AFFERMAZIONE E NUMERAZIONE. E TUTTE QUELLE OPERE SINORA PERIZIATE DAL 1984, ANNO IN CUI FU FATTO IL CATALOGO GENERALE DELL'ARTISTA DAL MAGGIOR PRECEDENTE ESPERTO DELL'ARTE DI GINO ROSSI, DOVE LE COLLOCHIAMO? DOVE LE METTIAMO? ANCHE QUELLE SONO DALL'ATTUALE ESPERTO DICHIARATE ECCELLENTI FALSI, VISTO CHE DICE CHE DA ALLORA SI SONO AGGIUNTE DUE SOLE OPERE AL CATALOGO GENERALE? EPPURE L'ANZIANO PRECEDENTE ESPERTO DETIENE TUTT'ORA IL MAGGIOR RICONOSCIMENTO, IL MAGGIOR CONSENSO DELLE MAGGIORI CASE D'ASTA INTERNAZIONALI, LE QUALI FANNO OGGI UNICAMENTE FEDE AL SOLO CATALOGO GENERALE DA LUI FATTO NELL'ANNO 1984...! GLI ALTRI...CHE OGGI SI COMPORTANO IN QUESTO PESSIMO E SCORRETTO MODO, DOVREBBERO TENER CONTO DI TALE REALTA', CASOMAI ESSI AVESSERO DELLE ENERGIE SUPPLEMENTARI DA SPENDERE, DOVREBBERO PENSARE DI METTERE IN PIEDI UN ONESTO STORICO E SERIO ARCHIVIO DELLE OPERE DI GINO ROSSI, VISTO CHE ANCORA OGGI ASSOLUTAMENTE E VERGOGNOSAMENTE MANCA!
L'ANZIANO PRECEDENTE STORICO DI GINO ROSSI MI COMUNICA ULTERIORMENTE, (L'ANNO SCORSO), CHE UN MAGNIFICO PAESAGGIO BRETONE, INEDITO, DI ROSSI, GLI E' SATO SOTTOPOSTO DI RECENTE...E ME LO COMUNICA CON UN CERTO EUFORICO ENTUSIASMO! OLTRETUTTO EGLI AVVALLO', GIA' SVARIATI ANNI ADDIETRO CON PERIZIA SCRITTA CHE CONSERVO, DICENDOMI OLTRETUTTO: "EL SE LO TEGNA CARO BUSO", (SE LO TENGA CARO BUSO), IL MERAVIGLIOSO, SONTUOSO E ORIGINALISSIMO GRANDE DIPINTO: "VEDUTA DEL SANTO A PADOVA", ESEGUITO DA ROSSI NELL'ANNO 1915, DEL QUALE VI E' STORICA DOCUMENTAZIONE DELLA SUA PRESENZA IN UNO DEI LOCALI ALL'INTERNO DELL'OSPEDALE SAN ARTEMIO DI TREVISO NELL'ANNO 1944, IL QUALE E' STATO DA ME ORA INSERITO CON ORGOGLIO E DOPPIA CERTEZZA ALL'INTERNO DEL CATALOGO RAGIONATO. EPPURE NON MI RISULTA IN ALCUN MODO CHE QUESTO ANZIANO STORICO, NONOSTANTE LA SUA NON GIOVANISSIMA ETA', NON SIA PIU' IN SE', COME QUALCUNO DA LUI CREATO FORSE VORREBBE, VISTO CHE DI RECENTE LA CITTA', IL COMUNE DI TREVISO LO HA ULTERIORMENTE INSIGNITO DI UN PUBBLICO RICONOSCIMENTO! FORSE IL SONTUOSO DIPINTO DA LUI STORICIZZATO IN PASSATO: "VEDUTA DEL SANTO A PADOVA", SARA' ANCH'ESSO UN ECCELLENTE FALSO? MI AUGURO PROPRIO DI NO, SAREBBE UNA COSA ALQUANTO GRAVE, CERTUNE REALI E INCONFUTABILI PROVE E TESTIMONIANZE, SMASCHEREREBBERO TALE ILLEGALE INTENZIONALITA'!
DIO CI SALVI DA TALE CONFUSIONE! UN SERIO E ONESTO CATALOGO RAGIONATO E SCIENTIFICO CI VOLEVA PROPRIO! A TALI PERSONAGGI CI HA PENSATO CASOMAI L'ARTISTA STESSO CON LE SUE CHIARE E DOCUMENTATE VOLONTA': LE "SCRITTE SEGRETE".
LE MIE RICERCHE, I MIEI STUDI, IL MIO SITO INTERNET, SONO NELL'INTERO GLOBO MOLTO VISITATI, CIRCA TRECENTO VISITE AL MESE, AUSPICO QUINDI QUESTO POSSA SERVIRE PER MEGLIO FAR CONOSCERE ALLE PERSONE, AL COLLEZIONISMO, AL MONDO INTERO LA TRISTE VICENDA OGGI ESISTENTE RIGUARDO L'OPERA DI GINO ROSSI, STORPIATA DALLA FOBICA CONVINZIONE DEI FALSI, IN QUANTO NON DEL TUTTO ANCORA CONOSCIUTA, LA QUALE ABBISOGNA PIU' CHE MAI DI CHIAREZZA E ASSOLUTA VERA PREPARAZIONE, SOPRATTUTTO DI MENO RIVALITA', BALDANZA E CATTIVERIA, E..NON DIMENTICHIAMO CHE GINO ROSSI ERA UN VENEZIANO, SOLO MORTO A TREVISO DOPO ANNI DI RICOVERO ALL'OSPEDALE PSICHIATRICO SAN ARTEMIO, VERGOGNOSAMENTE RIMASTO, OLTRETUTTO SINO A QUALCHE ANNO FA, SENZA NEMMENO LA FOTOCERAMICA SULLA SUA MESTA TOMBA NEL CIMITERO DI TREVISO.
LE IMMAGINI CHE SEGUONO BEN RAPPRESENTANO QUANTO QUI SCRITTO, SOPRATTUTTO ESSE BEN DOCUMENTANO TUTTE LE ALTRE SIMILI IMMAGINI ALL'INTERNO DEL CATALOGO RAGIONATO DA ME CURATO, EDITATO NEL MESE DI NOVEMBRE 2014. IL VOLUME, NELLA SUA “UNIVERSALE” CHIAREZZA E IMPORTANZA STORICA, ABBISOGNA QUINDI DI ESSERE VISTO E CASOMAI STUDIATO DA COLORO CHE NON HANNO ALCUN MOTIVO, ALCUN INTERESSE PER DENIGRARLO O DISTRUGGERLO CON STRANI, OCCULTI FINI !
UN ALITO DI GRANDE VERGOGNA ALEGGIA OGGI NELL'ARIA, SOPRATTUTTO DOPO QUANTO DA ME SCOPERTO NELLE ENIGMATICHE OPERE DEL GIORGIONE! (VOLUME: GIORGIONE RIVELATO).
ANCORA UNA VOLTA SI RIPETE QUANTO SUCCESSO A GINO ROSSI AGLI INIZI DEL NOVECENTO!
Le prime due immagini mostrano, per la primissima volta, la casetta sul Montello, oggi restaurata, al tempo abitata da Gino Rossi assieme alla madre, la compagna Giovanna Bieletto e la figlia Maria. Quest'abitazione era all'epoca simile a quella evidenziata sulla destra, non restaurata.
AGGIUNGO OGGI: NESSUNO E LO RIPETO, NESSUNO HA OSATO SINORA CALPESTARE IL VOLUME 'GIORGIONE RIVELATO', DA ME APPENA EDITATO, REALIZZATO PRESSO LE GRAFICHE ANTIGA, PRESENTATO NELLA CASA MUSEO DI GIORGIONE A CASTELFRANCO VENETO, AVVALLATO CON IL PATROCINIO DELLA REGIONE VENETO, DELLA PROVINCIA DI TREVISO E DEL COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO: QUANTO IN ESSO DA ME PUBBLICATO E DESCRITTO, NON SI DISCOSTA, IN ALCUN MODO, DA QUANTO EMERSO IN OGNI OPERA DI GINO ROSSI INSERITA NEL GRANDE VOLUME DA ME EDITATO NEL 2014!!! FORSE UN MIRACOLO? ASSOLUTAMENTE NO!!! QUANTO OGGI EMERGE PER MIA MANO E MENTE NELL'ENIGMATICHE OPERE DEL GIORGIONE NON LASCIA SCAMPO...TUTTO IN ESSO E' CHIARO E BEN VISIBILE: IL CELEBERRIMO DIPINTO 'CONCERTO CAMPESTRE' NON E' OPERA DELL'ALLIEVO TIZIANO IN QUANTO VIENE DA ME SCOPERTA IN BASSO A SINISTRA LA FIRMA UFFICIALE DI GIORGIONE!!! E MI SCUSO SE QUESTO E' POCO!!! QUESTO MERAVIGLIOSO DIPINTO VIENE OGGI CONSERVATO AL LOUVRE CON INDICAZIONE DI OPERA ESEGUITA DALL'ALLIEVO DI GIORGIONE TIZIANO!!!