Giotto nuovi studi

Giotto si rivela
Nuovi studi scientifici, con immagini più dettagliate, si integrano al volume 'Giotto si rivela', a cura di Luciano Buso, edizione Grafiche Antiga 2019.

La data '13', 1313 (prima immagine a colori) è semi celata tra la barba del personaggio in alto a sinistra nel grande affresco di Giotto alla Cappella degli Scrovegni a Padova 'Giudizio universale'. Il personaggio che la contiene si trova ad un'altezza di circa 10 metri e si presume, con buon margine di sicurezza, che alcuno sia intervenuto  nel manomettere questo importante dato qui pubblicato per la primissima volta. Altre simili date '1313', semi celate anche per esteso, sono da me rilevate nella grande opera durante la nuova appendice di studio degli affreschi di Padova. Conferme queste del tutto nuove, la data 1312/13 (seconda e terza immagine a colori) da me rilevata al tempo nell'affresco 'La strage degli innocenti' è pertanto attendibile e correttamente pubblicata in precedenza nel volume 'Giotto si rivela'.
Se il 'Giudizio universale', meglio visto, contribuisce nello svelare la corretta datazione dell'intervento di Giotto a Padova, non da meno è il celebre affresco 'Il bacio di Giuda', il quale rivela ulteriormente la corretta data '13' semi celata dal grande artista in più parti nelle immissioni dorate.

GIOTTO DI BONDONE E GLI AFFRESCHI DI PADOVA.
La diatriba da tempo esistente tra gli storici per quanto riguarda la datazione degli affreschi di Giotto a Padova stabilisce la non conoscenza di questo importante, storico dato. Da un lato vi è una schiera di storici che indicano il 1305 quale anno di ultimazione della parte muraria e anche degli affreschi della Cappella degli Scrovegni (tempi stretti), da un altro vi è una parte di storici che indicano l'ultimazione degli affreschi in un tempo più lungo il 1312/13 (tempi lunghi). I miei studi, inseriti a suo tempo nel volume "Giotto si rivela", supportano la tesi dei tempi lunghi e lo indicano in modo chiaro, trasparente e visibile a tutti. Trovo molto strano che in circa settecento anni di storia, a seguito della pubblicazione del volume e delle scoperte fatte, qualcuno a Padova sia riuscito a scovare/tirare fuori degli Antifonari antichi che proverebbero la tesi dei 'tempi stretti' (1305), questo, ribadisco, è stranissimo! Giotto scrive svariate volte e di suo pugno le datazioni corrette e lo fa con bella grafia e d'abitudine in ogni suo lavoro sia esso ad Assisi o a Padova.
Usata da mercantucci di poco valore e pseudo giornalisti in gonnella oltre da chi ha l'interesse di abbattere tali rivelatori studi scientifici per declassare le scoperte avvenute in questo ambito, la vicenda dei 'tempi corti' viene offuscata nuovamente dalla volontà stessa dell'artista: le ulteriori indagini qui pubblicate lo suggeriscono in modo inequivocabile. Ammesso e concesso che la vicenda della scoperta degli Antifonari sia reale, saranno gli stessi originali? Tutti sappiamo bene che un qualsiasi antico volume può essere falsificato o addirittura composto di sana pianta con materiali antichi da specialisti del mestiere. Abbattere quindi la volontà/decisione dello stesso Giotto una cosa alquanto ardua.